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Governo, citta’ e territori, ministeri che ci sono e ministeri che mancano

GOVERNO, CITTA’ E TERRITORI, MINISTERI CHE CI SONO E MINISTERI CHE MANCANO

 abitare il paese

Il periodo storico che stiamo vivendo ci ha consegnato un passaggio critico e di complessa gestione, la Crisi di Governo e quindi oggi un nuovo Governo.
Facciamo i nostri migliori auguri al Presidente Draghi e al suo Gabinetto di Ministri, siamo certi non mancheranno impegno e dedizione per la risoluzione dei problemi che stiamo vivendo.
 
Non li elencherò sono nell’evidenza quotidiana.
 
Riteniamo che le previsioni del NexGenerationEU, del Recovery Plan e per quanto di interesse del New Bauhaus si propongano come necessaria spinta all’innovazione dell’azione dei Governi, con le necessarie ridefinizioni di paradigmi e accelerazioni di processo.
L’anno appena vissuto ci ha visto complessivamente travolti da necessarie nuove convinzioni, l’innovazione digitale ha potuto promuoversi in un anno quanto avrebbe forse potuto fare nei prossimi 10.
Ai paradigmi già al centro dell’attenzione ad inizio pandemia, per un New Green Deal promosso dall’EU e ormai consapevole obiettivo di nuove e vecchie generazioni, si sono aggiunte necessità di ripresa economica ed investimento infrastrutturale, innovazione digitale, ridefinizione degli obiettivi di equità sociale, pari opportunità, formazione, scuola, ricerca e rete di protezione sanitaria.
 
Un immenso orizzonte di innovazione.
 
L’Italia sta elaborando un proprio Piano Nazionale, le premesse già delineate necessitano di una rivisitazione e per l’importanza dell’obiettivo, proporzionale all’importanza delle risorse derivate, il nuovo Governo propone competenze ed esperienze in ministeri chiave, ministeri che dovranno tracciare le innovazioni.
 
Ecco che quindi lo sguardo si rivolge all’albero dei Ministeri e allora si evidenziano tra gli altri.
 
Lo scorporo del Turismo dalla Cultura, uno motore dell’altro e viceversa ma necessariamente entrambi di gigantesco interesse; il primo quale settore duramente colpito che finalmente avrà un portafoglio e il secondo che necessita profonde innovazioni nelle norme e nelle azioni così evidentemente messe in discussione nel periodo che stiamo vivendo.
Poi il Ministero della Transizione Ecologica che visualizza con efficacia le sfide che abbiamo di fronte.
Per carità siamo istituzioni ma si può esprimere una opinione, “tutto bene ma non benissimo“.
 
Continua a sfuggire un tema di enorme portata, il tema del governo del territorio oggi più propriamente della CITTÀ E DEI TERRITORI, come anche nell’VIII CONGRESSO del 2018 gli Architetti Italiani vollero portare all’attenzione del legislatore.
 
La necessità di un MINISTERO DELLA CITTA’ E DEI TERRITORI, per governare la complessità delle trasformazioni, in una visione olistica e multidisciplinare utile a ridefinire paradigmi. Per una nuova urbanistica, per la rigenerazione urbana, per i centri storici e le periferie, per le aree interne i paesaggi, per la mobilità sostenibile, per una Città per Tutti. Una regia unitaria per un piano nazionale di rigenerazione e resilienza per le città e i territori del futuro, un quadro certo di azioni ed investimenti non spammato su più ministeri, per una volta unitario.
 
Una visione di insieme per indirizzare gli enormi sforzi da mettere in campo per un New Green Deal, cosi come quelli già promossi come il 110% che stanno perdendo l’occasione per una finalizzazione più concreta nella qualità delle città, declinandosi sempre più minuziosamente e parzialmente verso interventi, certo necessari ma non risolutivi, che perdono l’obiettivo di assieme che si intravedeva e che rimane necessario nella congiunzione di legittimi interessi privati con l’interesse generale.
Una visione di insieme che forse avrebbe evitato lo scivolone, certamente pieno di buone intenzioni, di un Ministero alla Disabilità che plasticamente le rende separate dall’insieme.
Come sconfessare il primo assunto che noi tutti cerchiamo di praticare e che riteniamo vero obiettivo di interesse generale; l’inclusione, l’amalgama, in definitiva una visione di insieme che non parzializza ne discrimina riconosce e provvede, il progetto per Tutti.
Ecco che forse su certi argomenti si perdono occasioni, questa poteva essere l’occasione giusta, non è stata colta, immaginiamo neanche ipotizzata e sì che in Europa gli esempi non mancano.
 
Siamo certi che il proseguo del lavoro ci consentirà diverse valutazioni, contiamo si dia corso alle innovazioni ed accellerazioni già ipotizzate delle quali alcune già in campo. Scuole Innovative, Rigenerazione Urbana, Nuovo Testo Unico Costruzioni, Nuova Legge Urbanistica e superamento 1444/68, nuovo Testo Unico Beni Culturali ecc.
 
E poi è il momento della qualità delle Città e dei territori con una Legge per l’Architettura.
 
Gli Architetti Italiani ci sono.
 
 
Il Presidente
Paolo Marcelli